Il romanzo “La Radio Libera dello Stato di Gaspari”, il primo della saga di Radio Gaspare, è stato premiato al Concorso Città di Sarzana
GASPARE RICORDA UNA SUA IMPORTANTE PREMIAZIONE
Dato che ultimamente il poeta gaspariano dell’Età della Pietras DANTUS SBOCCACCIONES sta rubando la scena ai dee-jay di Radio Gaspare, lo stesso conduttore estrae i suoi scheletri dall’armadio e rispolvera la menzione di merito ottenuta nel 2021 al Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana organizzato dall’Associazione Culturale Poeti Solo Poeti. Diversamente dal vate, tale menzione riguardò tuttavia un testo in prosa, cioè il primo romanzo della saga della Radio, dal titolo per l’appunto “La Radio Libera dello Stato di Gaspari.”
Il testo, un mattone di 470 pagine diviso in 30 capitoli, con otto tavole a colori, narra il primo giorno di trasmissione da mattina a sera, in cronaca diretta, a favore dei pochi sfortunati che non possiedono un apparecchio abbastanza vetusto e scassato da potersi sintonizzare sulle frequenze di Radio Gaspare.
Scritto in Lingua Maccheronicas, che ricorda le assonanze della favella parlata nel pianeta alieno di Gaspari, esso in realtà trascrive un programma approdato sul nostro etere nel 2013, la cui decifrazione ha però richiesto un lungo e delicato lavoro, svolto da traduttori selezionati tra coloro che possiedono un QI (Quoziente d’Intelligenza) inferiore a zero.
Non è in vendita in libreria, ma è possibile prenotare la propria copia, con dedica personalizzata da controfirmare, tramite gli accessi on-line del vostro conto corrente bancario, direttamente sulla nostra app delle donazioni illimitates. Per chiarimenti, prenotazioni e informazioni, scrivete a info@radiogaspare.com
Nel frattempo vi offriamo gratuitamente un assaggio, estratto dal trentesimo capitolo, pagina 434
«Non chiedetevi dunque se tutto ciò che vi abbiamo narrato riguardi un caso autentico oppure travisato, e soffermatevi tuttavia ancora solo un istante con noi, se vi pare che qualcosa nella storia vi abbia fatto sorridere, anche quando non ne eravate dell’umore, perché vi ha aperto uno spioncino sull’universo parallelo delle fantasie eterne, dove ogni astio e ogni cruccio e ogni frustrazione si possono riconciliare, annegando in quella quiete che non ha bisogno né di condanne né di ricompense né di sete di giustizia.
Se qualcuno poi ci vorrà trovar una morale, sarà la sua, e del suo sentire, e gli rendiamo grazie, noi però non l’andiamo a fare, sapendo purtroppo di avere molte più mancanze, che cose da insegnare. »