Il poema “De Populi More Peccaminoso Consessu”, letto in diretta a Radio Gaspare dal poeta gaspariano Dantus Sboccacciones è stato tra i finalisti al Premio Letterario Città di Latina
DANTUS FINALISTA A LATINA
Continua la carrellata di premi riscossi dal vate gaspariano Dantus Sboccacciones col suo poema “De Populi More Peccaminoso Consessu”, il resoconto di una tenzone letteraria sui piaceri della vita composto in metrica classica (endecasillabi e settenari a rime alternate), per un totale di 3733 versi.
Nonostante le buone aspettative, stavolta il maestro si è dovuto accontentare del quarto posto, con il compiacimento sarcastico di Gaspare, il quale l’ha omaggiato di un plateale gesto dell’ombrello, pareggiando il trattamento ricevuto quando anch’egli si dovette accontentare della quarta piazza al Caravaggio.
In compenso, dopo la bellissima cerimonia di premiazione, Dantus si è classificato primo alla cena di gala organizzata dagli amici dell’Anagtia di Latina avendo superato ogni commensale in quanto a bottiglie di vino scolate.
Lo stesso maestro, nei fumi dell’alcool, ha promesso a fine cena che il suo poema non verrà mai più ristampato, e che le poche copie in possesso agli organizzatori del concorso saranno quotate all’Asta di Sotheby del 2929 con un prezzo di partenza fantasmagorico..
Per gli amici dei social ci ha però permesso di pubblicare un sonetto
DI VARI AFFETTI SON LE RISA SEGNI
Di vari affetti son le risa segni,
che siano levi oppur facenti chiasso ;
elle dicon gioia, in le labbra a compasso,
oppur fierezza, a superare impegni,
o ancor amor, e i suoi futili pegni.
Elle posson schernir, con gran sconquasso,
e punger uno sino a farlo casso,
od allietar i tordi e’ vecchi legni.
Mantiensi riso, fin che non è crasso,
fino strumento per arguti ingegni,
li quai si ferman ad ogni lor passo
a ripensare li buoni contegni:
aver beni e piacer senza fracasso
e di simpatica stima essere degni.»